Se inclini la testa e l’occhio avvicini
Seduto su uno scoglio alla distesa
Come un bimbo stupito che s’inchini
Verso l’acqua che bolle in verde ascesa
Vedrai srotolarsi in trecce sublimi
Come una gioia spumante e inattesa
Le onde fiorenti dai cieli nativi
Ribollenti e schiumanti fino alla resa
Sotto gli immensi azzurri risorgivi
Sfioccanti nubi di svolante presa
Tali agli stacchi rauchi e fuggitivi
Dei gabbiani alla formula intrapresa
Sul mare marmato e venato di rivi
Come una mobile lastra discesa
Sopra una tomba vivente di brividi
Che ninnananna una valanga scesa
Tra gli spruzzi che salgono vicini
Gettando secchi sulla brace accesa
Alla rotonda dove vanno i vivi
Tra lo squero canottiero e la stesa
Frusciando un rombo per pennelli chini
Dentro un’eterna mulinante attesa
da Il suon di lei, Luca Sossella editore, 2020