2023
DI PENNA IN PENNA

Paolo Ruffilli

Ma poi, alla fine, mi rimetto in moto
nonostante ogni volta sia tentato
dalla voglia che mi prende di restare
nelle zone più vicine e risapute
in vista e nel contatto del mio noto.
In compenso, parto sempre
solo per tornare. E non so mai
neanch’io, in realtà, cos’è che vale
e mi convince, quale pensiero
imperativo… un’intuizione certa e
un sesto senso che mi spinge,
la coscienza comunque fulminante
della scoperta più paradossale,
che bisogna intanto perdersi
per potersi davvero ritrovare.

È all’improvviso, dentro il tunnel
che non finisce mai, nell’aria morta
che pizzica alla gola. Tutte le volte
che ci sono già passato. Eppure
non vale, no, che lo ricordi, e che
lo anticipi una sola. Picchio nel muro
e lì mi rendo conto, dentro il percorso
cieco e uguale, specchio di me
a una mia spoglia, di ciò che è stato
di come, in fondo e contro ogni
mia voglia, io sia cambiato.

(da Le cose del mondo, Mondadori, 2020)