2022
DI PENNA IN PENNA

Anna Maria Curci

Del Coltivare

«compianto paradosso dello sprone»

e notti e giorni

e scostano le albe

le cicatrici

e le ferite fresche

che si alzi la cortina

manipola l’automa

la cura si rinnova

e la chiamiamo cruccio

la coccoliamo come Sommo Dolore

innamorati noi di noi dolenti

vela di nero specchi

vela immagini riflesse

bizzarra prescrizione un tempo aliena

dischiude il senso allora

travalica il confine

quel sorriso che piangevi perduto

dissoda zolla

cresca dal buio stelo

(da Anna Maria Curci, Opera incerta, L’arcolaio, 2020)