per un altro inverno vedremo scorrere
video-sequenze in paesaggi sonori
sotto il tuo viso ritratto a mezzobusto sul web
e sarà un’idea condivisa della guerra
in suono aspirato e coesistenza pacifica.
Ma oggi che apro l’immagine alla notizia
ancora ti vedo al mattino bronzea Nefertiti
stringere alta sul capo l’acconciatura,
di tremila anni sorella mostrare e punire
la minaccia alla troppa bellezza.
E cercarti vicina nel nome, allo specchio
riflesso della mia più asciutta lingua
dove per variante potresti chiamarti Eva
mentre in curdo alla radice vuoi dire amica.
* dedicato a Hevrin Khalaf, segretaria generale del Partito siriano del Futuro e attivista dei diritti delle donne,
uccisa a Rojava nel Nord della Siria il 12 ottobre 2019
(da album, Nottetempo, 2021)