Je vois la vie en rose – Edith Piaf
Mia nonna dipingeva il mio viso
di colori immaginari coi polpastrelli
delicatamente accarezzava la bellezza e l’appartenenza in me.
Mentre sdraiate sul letto del pomeriggio ci riposavamo dal caldo tropicale
spiegava ogni pennellata della sua immaginazione:
E ora sto dipingendo le tue labbra… il colore è squisito…
la curva delle tue sopracciglia è magnifica –
tu sei come una rara orchidea selvatica.
Le sue parole fiorivano, esagerate dall’amore.
Faceva sentire il mio viso come se appartenesse meravigliosamente al mondo.
Continuo a dipingere il mio viso ora che le sue mani non ci sono più –
solo che non sempre le mie sono delicate, intonate d’amore –
a volte unghie graffiano guance di rosso, come sangue morso da labbra,
altre volte, ricalco il ritratto del fiore di mia nonna –
e tingo i miei occhi cicatrizzati in acqua di rose – maschero le incisioni con
le pennellate audaci di speranza e ricordo lungo la tela che è la mia pelle.
(da Hyphen, Paperback, 2009, e da 33 poesie, Mille Gru, 2019, traduzione di Dome Bulfaro)