Ti ho atteso due ore in piedi
nei corridoi ventosi della stazione,
tra muti eritrei e regali senegalesi,
vestite con gli scarti delle signore
romane. Sei ancora tu la mia dark
lady, mi son detto, mentre mi
venivi incontro con quel vestito nero,
da islamica del sud. Mi hai subito
preso sottobraccio, raccontandomi
a modo tuo di incroci di metropolitane,
di un confuso tragitto della mente,
di quello che ti ha spinto, madre, a riabbracciarmi
(da Il fumo bianco, Elliot, 2013)