Si crede qualcuno ci nomini
se perdiamo il controllo delle posate
se scivola il bicchiere dalle mani
o applaudono in concerto coperchi e piatti.
Chi ci annumenej1 lo fa sempre dalla cucina
come se ci chiamasse nei pranzi soltanto
quando un ultrasuono passa sotto la lingua
e un ultracibo si mastica come pasta
portando sulla bocca dello stomaco il nome nostro
servendo un dispetto ai silenzi di tali portate
(da Panasonica, libro di inediti)