infuso, in questa lingua,
come, fusione
di vene d’astri colatisi alle tempie,
distilli a piombo i pianti delle lune,
oceano fattisi per semine del tempo:
risucchio, di salive,
che s’ingoino
nel rullo sordo d’ogni denso idioma,
e d’incrinati ottoni insù risuonino,
come stridi di sangue, bave di fuoco:
crèmisi il raggio,
sarcisca sdruciture,
e il nodo della lingua torni vento,
dal crepitare d’alghe per radure,
che il sale sciolga, fluidifichi il cemento:
(variazione di altro testo pubblicato su Antinomie.it)