Scultura e poesia

Plasmare l’argilla, duttile e materica, significa per me radicarmi nella terra e, al tempo stesso, librarmi verso orizzonti inediti di immaginazione e creatività. È un modo per generare mondi, abitarli e ascoltarne i messaggi sussurrati nel momento della creazione ispirata.
Nella mia ricerca, la scultura si intreccia con la scrittura e la poesia, portandomi a incidere con il punteruolo parole sull’argilla, soprattutto quelle non dette. Esse si imprimono indelebili su pagine e volti, come solchi vivi nella materia. Così il segno diventa significante e, al tempo stesso, significato poetico dell’opera e dei volti che ne emergono.
I libri tridimensionali aprono spazi interiori ed emozioni, rivelando paesaggi inesplorati, ancora tutti da abitare e comprendere. La comunicazione avviene in modo intuitivo con chi osserva l’opera, arricchendola di nuovi significati, in un continuum che dona ulteriore senso al mio creare.

Paola Grizi

IMMAGINI: e-motion, terracotta/ inner motion, bronzo, Casart Edition