Per l’apparente semplicità delle immagini, concrete e evocative insieme di un trauma, un taglio, uno strappo che resta felicemente sé stesso senza ambizioni di sutura, tra ritmo franto e nascosta melodia, secondo una scelta stilistica che sa calibrare omaggio alla tradizione e tentativo d’innovazione.
Roma, 8 aprile 2025
La Giuria
Cinzia Marulli, Sacha Piersanti, Irene Santori