2025
DI PENNA IN PENNA

Alessandro Moscè

L’inverno è traslucido nelle gocce di pioggia
dopo pranzo, nel vento fantasma
battuto sulle lapidi cimiteriali
di redivivi in altri paesi, in altre case
figuranti nel mese alchemico di febbraio
radunati nell’aldiquà
gli inguaribili della provincia annacquata
sotto cieli di perle celesti.
Oltre la porta, di sbieco
sembra di vederli in trasparenza
avvicinarsi e conversare
con i maglioni a righe, freschi di bucato
farsi perdonare per il pianto
di chi li ha persi e ritrovati
nella foschia a notte fonda
prima di un altro arrivederci
che ci viene addosso
dai pianerottoli dei piani superiori

(da Per sempre vivi, Pellegrini, 2024)