quando le tue mani come navi portandomi
a medievali semicerchi d’oro
incendi che ancora brillano
da prima dell’anno mille
e ancora ampie le tue mani come navi
nell’incavo di lago portandomi
un’orchidea di spade, la tua bocca
fiore cardinale verso una notte
tutta chiamata al preesistere,
nitida fino alla scucitura,
la tua suprema serietà nella luce
è un calice di carità,
così le tue mani, cripte caldissime
inarcano al fuoco le pupille dei santi,
nel battesimo di una rosa segnano
l’infinito amare
fino alla misericordia delle nubi
come velieri alati portandomi
*
(da I bimbi nuotano forte, Arcipelago itaca, 2024)