La Chambre d’Écoute, la mela di Magritte
appesa sopra al tavolo nella cucina
di casa, enorme quando invece è piccola
e più verde al Museo di Belle Arti di Bruxelles,
incassata com’è nel suo nero di parete,
quasi prensile guardata dall’altra
estremità della luce, con qualche macchia
marrone che la rende più matura.
La camera d’ascolto
racconta il cartellino; l’immagine
mangiata dal suo nome si inabissa in un udito
fatto cibo colazione pranzo cena
e lacrime e segreti urlati a tavola
– quella volta che dissi di volermi
suicidare, mia madre e mia sorella
scomparse dentro al verde della mela –
ascolto senza possibilità di voce
pittura deprivata di parola,
silenzio che si incunea nella sala e splende
nel verde di smeraldo, bocca
chiusa, morso non dato al mondo fuori
che dentro il vuoto di finestra aperta
nel grigio di mattoni lì a sinistra
racconta del mare.
(da Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90, a cura di Giulia Martini, vol. III, Interno Poesia, 2022)