Dopo la sua morte diceva di essere
come il mare nero di Ognina
nell’inverno che si slarga come un quieto rifugio.
Ha dovuto sapere che sotto la burrasca
delle acque a pedinarsi senza sosta
si aggira sempre un silenzio bianchissimo
– sui fondali si addensa ciò che non si vede.
Ha dovuto sapere che tutta la vita dopo la morte,
se è clemente, è come quella luce rarefatta
che si mescola lenta alla sabbia grumosa
e per un attimo di grazia la benedice
– per un attimo solo e poi scompare.
(da Non siamo stati, BUR Rizzoli, 2020)