Michael Longley

I
In mente il suo stesso padre, mosso al pianto,
Achille prese il vecchio re per mano e piano
lo scostò da sé, ma Priamo si raccolse ai suoi piedi
e pianse con lui, colmando la tenda di mestizia.

II
Preso il corpo di Ettore fra le sue braccia Achille
si assicurò che fosse lavato e rivestito intorno
delle armi, che Priamo lo potesse riportare a Ilio,
adorno come un dono, al primo scoccare del giorno.

III
Quand’ebbero mangiato insieme, fu loro grato
come agli amanti mirare l’un dell’altro la bellezza,
Achille simile a un dio, Priamo nobile d’aspetto
e conversevole, lui che fra i singhiozzi aveva detto:

IV
«Piego le mie ginocchia, acconsento al destino
e bacio la mano che ha ucciso mio figlio.»

da Il maestro del lume di candela e altre poesie, Mondadori, 2023, traduzioni di Paolo Febbraro, Piero Boitani e Marco Sonzogni