Lettera non spedita
Dedicata a mio marito Dmytro Paskalov
Amore mio, tu vivi a febbraio e io a settembre,
da quando fra noi una voragine si è aperta.
Passano fragorosi giorni, allarmi, persone,
scorrono fra delusione e disperazione.
Ma fra noi due c’è “il nulla” come sempre
che può frangersi, perché di vetro sembra.
Questa strada è troppo lunga e dolorosa,
troppa è la distanza, vacilla il pavimento,
ma io insisto a fare incantesimi per te, vivo,
bacio tenacemente i tuoi occhi pensosi.
È da una eternità che supplico Dio
di stare dalla nostra parte in questa guerra.
La distanza fra noi nelle insonnie è misurata,
nelle cicatrici sul cuore e nelle tempie imbiancate,
ma il girasole della speranza, brillante e forte,
fiorisce, e protende ancora al cielo le foglie,
come quello che cresceva sul mio poggiolo.
Presto tornerai, amor mio, e lo vedrai da solo!
(da Lettere non spedite, a cura di Andrea Garbin, Gilgamesh Edizioni, 2023, traduzione di Marina Sorina)