SAGGIO SULLE ZANZARE

come se d’un tratto tutte le lettere
si fossero staccate dal giornale
e stessero come sciame nell’aria;

stanno come sciame nell’aria,
senza dare neanche una cattiva notizia,
muse precarie, scheletrici pegasi,

bisbigliando solo tra sé e sé; fatte
dell’ultimo filo di fumo, quando
la candela si spegne,

così leggere che non si potrebbe dire che siano,
paiono quasi delle ombre,
proiettate da un altro mondo nel nostro;

ballano, più sottili
di un disegno a matita
gli arti; minuscoli corpi di sfinge;

le stele di rosetta, senza stele.

(da Variazioni sul barile dell’acqua piovana, Einaudi, 2019, traduzione di Federico Italiano)